guarda in alto!

Questo sono io, alla tenera età (all’incirca) che ha la Virginia oggi. Guardo in alto, con una notevolissima magliettina col colletto, quadrettata a mezze maniche (una certa sua eleganza insomma, ce l’ha indubbiamente), che sono anni ormai che non ne fanno più, di magliettine così.

Mentre siamo all’alba degli anni settanta, io, ignaro di tutto o quasi (rivolte studentesche, lotta armata, guerra fredda, italia germania 4-3, ecc.), sto sul balcone della casa dei nonni materni. Più che balcone, a guardar le sbarre, sembra una prigione, o meglio, la gabbia di uno zoo (quando sei alto una novantina di centimetri, insomma, l’effetto di una ringhiera credo sia quello, ecco). Stranamente (stranamente per i miei standard dell’epoca e per le sbarre che c’ho intorno, intendo), c’ho anche un quasi mezzo sorriso. Osservando la foto, noto altresì, con una certa nostalgia, che non ci sta neanche un’auto parcheggiata, giù in strada. Altri tempi, davvero. Io comunque, nel dubbio, guardo in alto, con mezzo ciuffo che quasi mi cade su un occhio e col mio mezzo sorriso.